Google crea un fenomeno: ecco la AI del calcio, le sue capacità racchiudono il meglio di ogni allenatore | Ecco come lo ha insegnato a dei robot – VIDEO
L’intelligenza artificiale insegna a due mini robot a calciare un pallone. La sfida virtuale ha davvero impressionato gli utenti.
Fin dove si spingerà l’intelligenza artificiale? Chiediamolo ai due robot che grazie ad essa hanno imparato a giocare a calcio.
I robot iniziano a muovere i primi passi e si preparano ad essere i futuri sostituti dell’essere umano. Ed è proprio quello che sta accadendo, avete mai visto giocare due robot a calcio? Ciò che sembrava impossibile, si è trasformato in realtà.
Il merito di questo è da attribuire solo ed esclusivamente all’intelligenza artificiale che ha ben pensato di riprodurre una scena di un campo da calcio e far giocare i due androidi.
Si tratta di due mini robot alti poco più di 51 cm e dal peso davvero ridotto di 3,5 kg. Ma in che modo avrà agito l’intelligenza artificiale? I robot sostituiranno davvero gli esseri umani?
Robot contro robot per una sfida all’ultimo calcio
Il progetto, riconosciuto con il nome OP3 Soccer, è stato progettato dall’intelligenza artificiale DeepMind di Google. Ad offrire tale possibilità sono stati un gruppo di ingegneri informatici e robotici i quali si sono preoccupati soprattutto della fase di addestrazione dei robot. La sfida più grande è stata quella di evitare danni ai robot, dovuti a cadute o i ripetuti movimenti che si compiono giocando a calcio. Ai droidi è stato insegnato a correre, alzarsi, dribblare, parare e contrastare l’avversario. Il processo di insegnamento è stato lungo e non ha portato inizialmente i risultati sperati. Infatti, se il computer rivelava una probabilità del 70% di fare goal, nella realtà tale probabilità è scesa fino ad arrivare al 58%. Nonostante ciò, resta la vittoria di aver insegnato ad un robot a giocare a calcio puntando su un metodo innovativo di apprendimento. Proprio come avviene nella vita reale, per ogni gesto ben eseguito, è stato accompagnato un segnale di ricompensa.
La soddisfazione dei ricercatori
Che i robot siano diventati bravi calciatori capaci di fare quanti più goal possibili, questo poco conta. Ciò che realmente interessava ai ricercatori era di analizzare e studiare l’intero processo di apprendimento, valutando la possibilità di modificare i comportamenti di DeepMind. Parallelamente a questo esperimento, vi è stato un altro percorso di ricerca che, al contrario si è basato su metodi di insegnamento tradizionali. Sono state pre-impostati movimenti, regole del gioco, in modo da mostrare agli automi esattamente come andava fatto. I due robot, soggetto di studio, sul campo sono risultati essere il 181% più veloci nella corsa, il 302% più rapidi nei cambi direzionali, e hanno impiegato il 63% del tempo in meno per rialzarsi dopo una caduta. Insomma, piccoli calciatori iniziano a crescere, ma diventeranno così bravi da sostituire anche i calciatori professionisti?