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La diatriba tra Apple e Google non è assolutamente cosa nuova e quasi si può paragonare a quella con Samsung: d’altronde la sfida è indubbiamente avanzata sì al magnate coreano, ma punta necessariamente ad Android, il sistema operativo che per ora più può insidiare l’azienda di Cupertino. Stavolta, però, c’è una novità: non è la Mela a presentare una mozione o a denunciare i coreani, ma Google, direttamente da Mountain View, a chiedere al tribunale di Miami di intervenire nei confronti della Apple.
L’azienda americana avrebbe chiesto di poter visionare il codice sorgente dell’iPhone 5 e dell’iPad Mini, così da poter valutare la reale immunità dei propri brevetti: secondo Google, infatti, la Apple avrebbe violato i diritti di alcuni brevetti depositati nel corso dell’attività. Il codice sorgente, nel frattempo, è stato depositato il 30 maggio subendo delle modifiche il 7 agosto e il 25 ottobre, per delle aggiunte e altre specifiche da inserire. Però la documentazione ultimata non è ancora giunta nelle mani del tribunale e questo avrebbe fatto insospettire Google, che teme un utilizzo scorretto di alcuni brevetti che Apple non vorrebbe dichiarare. Ci si prepara quindi a una nuova diatriba tra le due aziende, che si spera possa risolversi quanto prima invece di sfociare in una nuova battaglia legale.
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