La possibilità di farsi diagnosticare i disturbi online sta diventando sempre più concreta. Nonostante sia sempre stato sconsigliato, presto ci si potrà far visitare da una AI.
L’innovazione tecnologica ha permesso di creare un chatbot estremamente efficace, grazie a questo modello si potranno identificare e curare molti disturbi, anche quelli più gravi.
Google sta già testando la sua tecnologia di chat AI Med-PaLM 2 presso la Mayo Clinic e altri ospedali, questo bot si basa sul modello linguistico di grandi dimensioni (LLM) PaLM 2 dell’azienda, che supporta Bard, la concorrente di ChatGPT di Google, ed è stato lanciato solo alcuni mesi fa al Google I/O.
A differenza del modello di base, Med-PaLM-2 è stato addestrato su domande e risposte provenienti da esami di licenza medica, insieme a una selezione accurata di dimostrazioni di esperti medici. Ciò gli conferisce competenza nel rispondere alle domande legate alla salute e può anche svolgere attività laboriose come riassumere documenti e organizzare dati di ricerca.
Durante l’I/O, Google ha pubblicato un documento in cui dettaglia il suo lavoro su Med-PaLM2. Da una parte positiva, sono stati dimostrati caratteristiche come “allineamento con il consenso medico”, capacità di ragionamento e persino la capacità di generare risposte preferite dagli intervistati rispetto alle risposte generate dai medici.
Anche Microsoft sta sviluppando una tecnologia di chat AI medica basata su ChatGPT di OpenAI, in collaborazione con l’azienda software sanitaria Epic. Google sta inoltre lavorando all’utilizzo della sua AI per la diagnosi con ultrasuoni e la terapia del cancro, come ha rivelato a marzo.
Entrambe le aziende hanno promesso di mantenere confidenziali le informazioni dei pazienti, affermando di non addestrare i loro modelli su dati dei pazienti. Il mese scorso, Microsoft ha poi dichiarato che esiste la possibilità che la sua tecnologia di ChatGPT venga utilizzata dai medici per migliorare le comunicazioni con i pazienti.
In una email Google ha affermato di credere che il modello aggiornato potrebbe “essere di enorme valore nei paesi che hanno un accesso più limitato ai medici“. Tuttavia ha ammesso che la tecnologia è ancora nelle prime fasi. “Non ritengo che questo tipo di tecnologia sia ancora al punto in cui vorrei averla nel percorso sanitario della mia famiglia”, ha detto Greg Corrado, direttore senior delle ricerche di Google.