Gli USA lanciano allarme: coste Italiane in pericolo, un mega vulcano ne spazzerà via una bella parte | Ecco le previsioni cosa dicono
Le coste italiane sono in pericolo, a lanciare l’avvertimento sono gli USA, le previsioni lasciano gli scienziati interdetti: nessuno prende in considerazione la possibilità eppure non è così remota
Prima i continui terremoti nella zona dei campi flegrei a Napoli, adesso l’allarme dagli USA, cosa sta accadendo al sottosuolo italiano? L’italia è zona sismica, e la sua storia racconta le grandi stragi (tra cui si ricorda senza ombra di dubbio quella de L’Aquila e di Amatrice che sono tra le più recenti). Il problema è poi legato anche alla presenza di vulcani come il Vesuvio e l’Etna, ma non solo.
In particolare Catania è esasperata dalle continue eruzioni che spargono cenere su qualsiasi oggetto o edificio per la città. I ricercatori americani, in un recente studio, si sono resi conto che alcuni depositi vulcanici sulle coste italiane farebbero pensare proprio a una catastrofe ciclica, che si reitera ogni tot di tempo: circa 10-15mila anni. In questo senso, penserebbero di poter prevedere anche il prossimo disastro che renderà protagonista il Mediterraneo.
Ma cosa sta accadendo alle nostre coste? Napoli è spaventata dal terremoto, ma non dal terremoto in sé bensì dalla sua provenienza e da quel che potrebbe causare. Tutta la zona dei campi flegrei potrebbe esplodere per via delle attività vulcaniche presenti sotto quella placca, al di sotto del livello del mare.
I ricercatori americani pubblicano uno studio mettendo in allerta l’Italia, l’attività vulcanica vicino le sue coste potrebbe risultare letale
Il team di ricercatori guidato dal professor Derek Sawyer dell’Università dell’Ohio ha visitato il bacino del Marsili, nel Mar Tirreno, nei pressi di un vulcano sottomarino. Questo mare fa parte del Mediterraneo occidentale (coste vicino all’Italia). In questo studio pubblicato il 10 agosto sulla rivista GeoScienceWorld, i ricercatori hanno rivelato di aver scoperto in questa zona quattro enormi depositi vulcanici formatisi negli ultimi 40.000 anni.
Con le nuove risoluzioni delle telecamere subacquee è stato possibile analizzare con precisione la materia sedimentata: da qui si è venuti a capo del fatto che si trattasse di materiale venuto fuori da megaeruzioni degli ultimi 40mila anni. Dei disastri ciclici che si ripresenterebbero vicino le coste italiane ogni 10-15mila anni circa. Questi megaliti formano unità distinte, spesse da 10 a 25 metri, separate da zone parallele.
Confrontando le date relative ai vari strati di sedimenti con la storia geologica della regione, i ricercatori hanno confermato che esse coincidono con tre grandi eruzioni avvenute nel Golfo di Pozzuoli, più precisamente nei Campi Flegrei. Se questa serie si ripete ogni 10.000-15.000 anni e l’ultima è avvenuta 8.000 anni fa, la prossima avrà senza dubbio luogo tra 2.000 e 7.000 anni. I ricercatori potranno quindi stabilire una scala di rischio nella regione, mentre l’attività di queste zone vulcaniche fanno comunque rimanere in allerta.