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Stando a quanto riportato da Reuters il capo della Foxconn, Terry Gou, ha assicurato che la Apple e la stessa azienda di assemblaggio cinese divideranno i costi per migliorare le condizioni dei lavoratori e dei materiali di produzione in Cina. “Abbiamo scoperto che aumentare le condizioni dell’azienda non è un costo. È una forza competitiva – ha detto Gou ai giornalisti – Credo che Apple vede la possibilità di aumentare le condizioni della nostra azienda come una importante forma di sviluppo che le permetterà di essere più competitiva, così divideremo i costi iniziali”.
Negli scorsi anni Foxconn aveva già provato a raggiungere un accordo che prevedesse un miglioramento delle condizioni dei propri dipendenti, ma soltanto adesso è stato raggiunto un accordo per diminuire il tempo di lavoro dei propri dipendenti: la vittoria è arrivata soltanto dopo numerosi processi con la Fair Labor Association. Ovviamente non è ancora chiaro quanti costi porterà quest’operazione a Foxconn e Apple, ma con questo miglioramento sicuramente Apple andrà a sensibilizzare il proprio guadagno e a risentirne, quasi sicuramente, sulla qualità e la quantità del lavoro.
Le domande che restano a questo punto sono: il costo di Apple per aiutare Foxconn non andrà ad aiutare anche la concorrenza che opera con la stessa azienda di assemblaggio?
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