Ford si avvicina ai droni immaginandoli come sostituti umani: un brevetto che non lascia scampo all’immaginazione
I droni sono dei piccoli apparecchi volanti telecomandati a distanza che sono in grado di svolgere molti lavori attualmente svolti dall’uomo, la Ford questo lo sa bene, ecco perché ha brevettato una novità assoluta.
I progetti legati ai droni sono aumentati nel tempo in maniera importante ma ad oggi solo poche di quelle idee sono state seguite e messe realmente a frutto, tuttavia esistono dei campi in cui il loro uso è davvero essenziale.
Anche se non si vedono i piccoli apparecchi che ronzano costantemente intorno alla propria testa o alla propria casa, i droni vengono ad oggi comodamente usati per diversi scopi, primo tra tutti la registrazione di video per le riprese aeree, grazie ai quali è possibile avere dettagli e punti di vista completamente nuovi e mozzafiato.
In passato sono stati anche usati per consegnare i pacchi Amazon, almeno quelli più leggeri, questa soluzione però non è stata considerata ottimale e proprio per questo della modalità di consegna innovativa non si ha più traccia ormai da tempo. Purtroppo la presenza dei droni è molto comune nelle zone di guerra, sia per trasportare materiale esplosivo, sia per individuare i nemici tramite le telecamere.
Ultimamente inoltre i piccoli veicoli volanti sono anche stati utilizzati per controllare chi guida male nelle strade principali del Regno Unito, il loro compito è quello di monitorare gli autisti e di avvisare le Autorità competenti in caso di effrazioni.
In cosa consiste l’idea della Ford
Il brevetto ideato da una delle case automobilistiche più antiche e famose al mondo è stato consegnato nel lontano 2017, quando la passione per i droni era all’apice, specialmente per quanto riguarda le aziende. L’immaginazione della Ford l’ha portata a pensare ad uno scenario in cui i droni avrebbero avuto un ruolo fondamentale nell’assistenza nei confronti degli automobilisti in difficoltà che, a causa della batteria dall’auto scarica, non potevano procedere con la guida.
In questa eventualità l’autista, privo di aiuto esterno o di uno starter per l’avvio della batteria, avrebbe ricevuto aiuto proprio da 1 o 2 droni i quali, collegandosi all’auto, sarebbero riuscite a mettere in moto il veicolo sfruttando la propria energia.
Tale idea però non è mai stata realizzata (fino ad ora) in quanto per gli automobilisti sarebbe molto più comodo acquistare una batteria aggiuntiva di scorta o uno starter piuttosto che affidarsi a dei droni che dovrebbero arrivare da un punto di partenza non ben definito e che quindi potrebbero non coprire vaste aree all’interno dei territori nazionali.