FBI: Steve Jobs era disonesto, drogato e tirchio

Un dossier dell’FBI appena reso pubblico ha svelato il ritratto di uno Steve Jobs insolito, definito disonesto, drogato e pure tirchio. Chi ha letto la sua biografia ufficiale, forse non è troppo sorpreso da queste dichiarazioni, ma è interessante il fatto che una delle agenzie governative più famose del mondo tenesse sotto controllo il co-fondatore di Apple da diversi anni.

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Il New York Magazine ha classificato questo dossier come “un documento più divertente della biografia ufficiale di Steve Jobs”: 191 pagine ricche di aneddoti su Steve Paul Jobs, in prims il fatto che nel 1985 ci fu un allarme bomba a Cupertino, dove un ricattatore minacciò di far esplodere quattro bombe nascoste. Il tutto si concluse (fortunatamente) con un nulla di fatto, ma da quel giorno l’FBI iniziò a tenere d’occhio Steve Jobs.

Le indagini dell’FBI proseguirono quando successivamente il nome di Jobs apparve nella lista dei candidati dell’US President’s Export Council dell’aministrazione di Bush Senior. Era un incarico molto prestigioso, ma per diversi motivi non venne mai affidato a Jobs.

Gli agenti dell’FBI hanno intervistato amici e colleghi di Steve Jobs, e molti di questi lo hanno definito una persona disonesta e che ha fatto uso di droghe illegali negli anni ’60 e ’70. Jobs era considerato come “uno in grado di piegare la realtà per raggiungere i propri obiettivi”. Non sono poi mancate dichiarazioni negative sulla vicenda di Lisa, la figlia avuta con una relazione extraconiugale e mai mantenuta e riconosciuta ufficialmente. Insomma, era tutt’altro che un santo.

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