Droni, ora la faccenda si complica: che lo usi per hobby o lavoro ora lo dovrai “targare” altrimenti la multa ti seppellirà | Ora saremo sempre tracciati
Se hai un drone da gennaio le regole sul suo utilizzo potrebbero cambiare: l’Europa adesso chiede di targarli tutti per renderli riconoscibili per tutela della privacy
L’identificazione remota dei droni è la proposta europea per regolamentare l’utilizzo di questi strumenti che per quanto possano essere utilizzati a scopi di intrattenimento, in realtà potrebbero diventare pericolosi per la questione privacy.
Oggetti che volano nel cielo e che riprendono quello che facciamo: si parlava da tempo di una regolamentazione per privacy. Targando tutti i dispositivi riuscirà più facile riconoscerli, sia per le autorità che per le persone comuni, così come succede anche con gli stessi mezzi in circolazione: dai motocicli, alle auto, e via discorrendo.
L’identificazione Remota dei droni dovrebbe diventare obbligatoria il 1 gennaio 2024, anche se non c’è ancora nessuna conferma ufficiale in merito. Il sito di EASA la Agenzia per la Sicurezza Aerea Europea ha pubblicato un articolo nel quale si informa che dal 1° gennaio tutti i droni operanti nella categoria specifica e tutti i droni con marchi di classe operanti nella categoria aperta saranno tenuti ad operare con un sistema di identificazione remota attivo ed aggiornato. Solo in questo modo le autorità potranno monitorarne gli utilizzi.
Identificazione remota dei droni: come funzionerà e cosa comporterà per i possessori
Da una parte alcuni utenti del web hanno commentato tutto ciò come assurdo, considerando che la maggior parte delle persone li utilizzi davvero come videocamere per video amatoriali, di solito con focus sui paesaggi. Dall’altra bisogna considerare che i malintenzionati in questo modo potrebbero sentirsi molto più sicuri nell’utilizzo perché consapevoli di non poter essere tracciati.
La nuova regolamentazione, se andasse davvero in porto, potrebbe invece includere la trasmissione di informazioni di identificazione come il numero di serie del drone, il numero di registrazione dell’operatore, la posizione del pilota remoto oppure il punto di decollo e la posizione del drone, in questo modo non sarebbe più così facile utilizzare droni per secondi fini illegali.
Ovviamente è impossibile pensare che realmente dal 1° gennaio cambi immediatamente tutto: molti droni di prima generazione non sono così tecnologici da poter permettere un monitoraggio remoto e non sarà facile per i produttori implementare queste funzionalità immediatamente. Ci sarà sicuramente un periodo di assestamento in cui bisognerà capire chi ha già acquistato un drone come dovrà muoversi. Per quanto riguarda invece i droni che verranno messi in commercio l’anno prossimo molto probabilmente dovranno già avere incorporata la possibilità di un’identificazione da remoto.