DJI e Polizia: stavolta l’alleanza tech non da scampo a nessuno e può essere azionata da un ufficio come dall’auto di pattuglia | Siamo tutti osservati speciali
Le forze dell’ordine iniziano ad utilizzare i droni DJI per le loro missioni. Sarà possibile gestirli dal proprio ufficio.
Sono previsti interventi super rapidi con un intervallo di 1 minuto in casi di particolare emergenza. Verranno utilizzati droni DJI Matrice 30. Scopriamo in che modo.
Siamo negli Stati Uniti e uno sceriffo schiera per la prima volta dei droni DJI Matrice 30 dal proprio ufficio. Tempo di intervento: 1 minuto. E’ così che questa semplice azione ha spianato la strada ad una nuova realtà che potrebbe essere molto funzionale in qualsiasi parte del mondo.
Non è la prima volta in cui si accenna una probabile “collaborazione” tra le forze dell’ordine e le nuove tecnologie. Basti pensare all’episodio molto recente di un piccolo bambino che si è allontanato dalla propria abitazione ed è stato ritrovato in mezzo alla foresta proprio grazie all’intervento di un drone.
In realtà, per quanto possa essere vietato o difficile dotarsi di questi dispositivi tecnologici, questa potrebbe essere una vera e propria svolta nel campo della sicurezza pubblica.
Sistema “Drone in a Box” dello sceriffo statunitense
Ritornando al discorso iniziale, tale polemica nasce proprio negli Stati Uniti dove lo sceriffo della Contea di Forsyth, Bobby F. Kimbrough, nonostante i vari tentativi da parte dell’amministrazione federale di vietare l’utilizzo dei droni cinesi a scopi governativi, ha lanciato un’iniziativa riconosciuta come “Drone in a Box”. Si tratta dello schieramento della flotta di droni DJI. Questo è il primo dipartimento di polizia americano ad aver utilizzato questa tecnologia molto avanzata. Si tratta di un sistema completamente automatico in cui i voli possono essere controllati anche a distanza di migliaia di chilometri dal luogo in cui è stata installata la stazione fisica DIB. In questo modo, gli operatori possono gestire e pianificare tranquillamente le missioni dei droni in qualsiasi momento dalla propria centrale operativa.
Una nuova tecnologia al servizio della sicurezza pubblica
Grazie all’installazione della stazione DJI Dock, sarà possibile far decollare, atterrare e ricaricare in modo automatico il drone DJI Matrice 30. Tutte le funzioni saranno, naturalmente, controllate da remoto dagli operatori tramite vere e proprie comunicazioni criptate. Questo non farà altro che assicurare maggiore rapidità d’intervento in situazioni particolarmente urgenti, soprattutto nei casi di ricerche di persone scomparse e a supporto delle investigazioni. Lo sceriffo Kimbrough afferma a tal proposito: “Vogliamo essere all’avanguardia nell’utilizzo della tecnologia per migliorare la sicurezza pubblica e salvare vite umane. Siamo entusiasti di aver implementato anche le consegne di defibrillatori salva-vita tramite droni, grazie alla nostra partnership con Duke University”.