Deepfake, da incubo ad opportunità: se li sai creare è il tuo momento, potresti fare soldi a palate | Anche Google paga profumatamente
Con l’avvento dell’intelligenza artificiale, sempre più lavori vengono trasformati, migliorati e aggiornati. Tra questi rientrano anche i cantanti e i produttori musicali.
Per le maggiori etichette presenti sul mercato, l’intelligenza artificiale ha avuto lo stesso impatto che YouTube ha avuto in passato, proprio per questo si sta pensando ad una regolamentazione nuova e comprensiva di questi nuovi utilizzi di brani e voci.
Il copyright infatti si estenderebbe ben oltre i normali imiti conosciuti attualmente, per cui anche una simulazione può effettivamente rientrare all’interno di queste regole, specialmente se vengono utilizzate per monetizzare e creare un guadagno illecito.
Ultimamente nel web stanno dilagando i deep-fake musicali, ovvero la creazione di brani, immagini e video estremamente similari alla realtà e molti di essi sono diventati virali, generando notevoli guadagni in quanto questo campo era ancora sprovvisto di regole. Chiunque perciò poteva essere libero di creare, riformulare e mixare voci e brani, a proprio piacimento.
Tra gli esempi più famosi compaiono canzoni attuali cantate da artisti defunti, come Frank Sinatra che canta Creep o Somebody That I Used To Know, oppure Freddie Mercury che canta Thriller, o ancora la “nuova hit” di The Weeknd e Drake intitolata “Careless”.
Provvedimenti per i deepfake, ecco cosa accadrà
A seguito della giungla che si è venuta a creare, dato che gli strumenti per l’AI sono liberi di essere utilizzati da chiunque, sia Google che Universal Music e anche Warner Music starebbero pensando a un modo che permetta l’utilizzo legale, e pagato, dei brani, voci o testi all’interno delle creazioni.
L’idea principale è che venga proposto un pagamento dei diritti d’autore anche per queste creazioni, così da creare un guadagno notevole per tutte le etichette discografiche e per gli autori e artisti, che potranno liberamente scegliere se accettare o meno queste condizioni. L’unico provvedimento preso attualmente è stato quello di richiedere ai siti di streaming di rimuovere ogni tipo di brano creato artificialmente.
La stessa Google ha tuttavia pubblicato, a inizio anno, proprio uno strumento utile per la creazione di brani musicali che si chiama MusicLM e permette di ideare e produrre musiche semplicemente proponendo un testo di partenza, esattamente come accade con Midjourney o le altre AI generative per le immagini. I risultati di questi esperimenti sono sorprendenti e l’intero internet è ormai colmo di canzoni, rivisitazioni e mix assolutamente originali.