I cani robot sono diventati famosi diverso tempo fa tramite un video durante il quale veniva mostrato un prototipo appena in grado di camminare in linea retta.
Con l’avanzamento tecnologico i cani maldestri di qualche anno fa saranno solo un lontano ricordo, il loro funzionamento infatti è estremamente affidabile e complesso, tanto da renderli indispensabili per lo svolgimento di compiti specifici.
Questi “robot a 4 zampe” vengono ampiamente utilizzati nell’ambito bellico non solo per la loro struttura ma anche per la facilità di manovra da parte degli operatori specializzati che possono guidare ogni movimento dei cani per lunghissime distanze così da riuscire a perlustrare senza alcun pericolo zone di guerra o luoghi particolarmente inaccessibili all’uomo.
L’esercito australiano è riuscito addirittura a creare un casco con cui i militari riescono a telecomandare i robot tramite il pensiero, sfruttando le onde cerebrali emesse dal cervello le quali vengono immediatamente inviate al cane. I comandi possono essere davvero disparati e comprendono spostamenti, salti, o rotazione della telecamera.
A far fare un salto ulteriore in avanti ci ha pensato ChatGPT, il chatbot ideato e sviluppato dall’azienda OpenAI che da poco è tornato nuovamente utilizzabile anche in Italia grazie ai nuovi accordi presi con il Garante Nazionale della Privacy.
Un gruppo di programmatori ha deciso di unire due realtà dotate di un’intelligenza artificiale superiore alla media ottenendo risultati incredibili. Grazie anche all’uso del sistema di modulazione vocale Text-to-Speech di Google è possibile portare la collaborazione tra uomini e robot su un altro livello, quasi fantascientifico.
Nel video pubblicato dall’ingegnere Santiago Valdarrama su Twitter si può vedere come il cane robot riesca a rispondere a domande più o meno complesse come lo stato della propria batteria, i risultati delle proprie missioni automatizzate compiute in precedenza e ad eseguire ordini come ad esempio spostarsi da una parte dall’altra della stanza.
Spot, così è stato chiamato il cane robot di Boston Dynamics a cui è stata implementata questa incredibile funzione, è anche in grado di rispondere con i gesti, muovendo il corpo per segnalare il sì oppure il no, inchinandosi o scuotendo la “testa” a seconda del contesto. Le potenzialità di questa tecnologia sono infinite e sono da sempre stati parte di un piano ben preciso a cui Microsoft non poteva rinunciare infatti per riuscire a creare un accordo con OpenAI, la società creatrice di ChatGPT, ha dovuto sborsare la bellezza di più di 10 miliardi di dollari.