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Una delle innovazioni più interessanti di iOS 9 è stata sicuramente quella della ricerca spotlight. La ricerca, infatti, era stata implementata ormai da tempo nel sistema operativo, ma con iOS 9 Apple ha dato la possibilità agli sviluppatori di includere l'interno delle app tra i risultati della ricerca.
In altre parole, la spotlight può funzionare come il finder del Mac o il Cerca di Windows: se ho un documento che si chiama “Piantina” ma non ricordo dove l'ho messo, posso scriverlo direttamente sulla barra anziché rivangare ogni singola applicazione.
Ma, si sa, fatta la legge e trovato l'inganno: perché il sistema era interessante, ma alcune applicazioni lo hanno usato molto bene (una su tutte, Documents) mentre altre lo hanno beatamente ignorato. E questo non sarebbe stato un problema, se Apple avesse permesso di includere nei risultati delle ricerche solo le app aggiornate a supportare questo sistema, e così non è: le mette tutte, semplicemente.
Come si fa a rendere utile questo sistema, quindi, visto che da utenti non sappiamo quali app sono aggiornate e quali no?
Ci vuole un lavoro un po' certosino, ma se lo facciamo scopriamo che alla fine il sistema può essere molto utile perché potremo poi cercare qualsiasi file.
Da questo momento, quindi, saremo sicuri che cercando un file in iPad troveremo, nelle app che utilizziamo maggiormente, subito il risultato della nostra ricerca, risultando così utile come su un computer.
Anche se questo lavoro poteva esserci evitato da Apple con un semplice accorgimento tecnico che facesse tutto in automatico…
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