La conquista dello spazio passa inevitabilmente dalla produzione di mezzi civili e militari in grado di popolare l’orbita terrestre. In queste ore è tornato sulla Terra uno spazioplano cinese di cui non si sapeva quasi nulla fino a qualche ora fa. Il mezzo è stato in orbita per 276 giorni senza equipaggio. La Cina rimane dunque al passo degli Stati Uniti sulle tecnologie orbitali.
La frontiera più suggestiva dell’umanità negli ultimi anni sta subendo le mire di sempre più persone. Da secoli, infatti, l’essere umano si interroga sull’immensità dell’universo e sulla consistenza dei corpi celesti che illuminano il cielo notturno. Nel 1961, l’allunaggio è stato uno step importantissimo nella corsa all’esplorazione spaziale. Dopotutto al giorno d’oggi non c’è bisogno di portare fisicamente qualcuno su un pianeta per poterlo esplorare.
A dimostrarlo sono le tantissime sonde inviate sulle superfici di pianeti che ad oggi risultano ancora irraggiungibili con normali traversate cosmiche per gli esseri umani. La questione spaziale, però, non è una frontiera solo dal punto di vista del sapere, ma anche dal punto di vista del predominio e degli interessi. Durante la Guerra Fredda la corsa allo spazio era una lotta senza esclusione di colpi che si svolgeva a suon di limiti superati. Oggi, invece, l’importante è avere mezzi tecnologici adeguati.
Dall’estremo oriente sappiamo che la questione spaziale è ben presente nelle mire dei governanti. La Cina ha molte missioni pubbliche di cui si conosce lo stato delle attività, tra cui la stazione spaziale Tiangong che vede a bordo l’equipaggio Shenzhou-15, e altri mezzi in orbita per motivi differenti. La conoscenza approfondita dello spazio profondo, ovviamente, passa da una colonizzazione stabile dell’orbita terrestre. Non tutti gli esperimenti che vengono effettuati, però, vengono raccontati senza problemi al pubblico.
Alcune mosse si mantengono segrete, o quantomeno si cerca di condividere il minor numero di informazioni possibile. A quanto pare, infatti, in queste ore è rientrato sulla Terra uno spazioplano cinese che aveva orbitato intorno al pianeta per 276 giorni. Il mezzo non conteneva equipaggio, ma non si può sapere quale fosse il suo scopo, né cos’abbia fatto durante la sua traversata orbitale. Forse sabotaggio o rilascio di satelliti? Forse semplici esperimenti ad alta quota? L’unica informazione rilasciata dalla CASC, la China Aerospace Science and Technology Corporation, riguarda il rientro e il successo della missione per l’utilizzo pacifico dello spazio.