Cibo stampato in 3D: invasione di salmone nei nostri supermercati preferiti | Ecco come distinguerlo e capirne qualità ed origine, può fare la differenza
Benché le stampanti 3D siano strumenti già ampiamente utilizzati in vari ambiti, quando questa novità è uscita sui giornali è riuscita a stupire un vastissimo numero di lettori.
Nel tentativo di proporre una versione totalmente vegetale del salmone, uno dei pesci più amati e venduti al mondo, i ricercatori di una start-up austriaca hanno creato un vero trancio di salmone grazie all’ausilio della stampante 3D.
Niente polimeri e plastiche, questa volta gli ingredienti che hanno portato alla creazione del salmone sono principalmente funghi filamentosi, acidi grassi, omega-3 e una miscela di proteine, riuscendo a creare un aspetto, una consistenza e soprattutto un sapore, molto simile al prodotto originale.
Revo Foods, che ha già lavorato al salmone affumicato, quello marinato e alla mousse di tonno e salmone, sarebbe quindi riuscita a realizzare un’alternativa non solo più controllata e sana in quanto priva di antibiotici e metalli pesanti, ma anche più vicina all’ambiente, evitando quindi l’86% di emissioni inquinanti derivati dall’allevamento e dal packaging.
Secondo i risultati ottenuti durante la vendita nei supermercati, la porzione da 130gr del “The Filet” (questo il nome del salmone vegetale), che può essere cotto in padella, nel forno e nella friggitrice ad aria, è stato particolarmente apprezzato dai consumatori.
Come distinguere il salmone stampato in 3D
Per quanto però questo salmone sia stato ben accolto dalle persone, la comunità scientifica ancora esprime qualche dubbio soprattutto in merito alla composizione del prodotto. Se dal punto di vista etico The Filet rappresenti sicuramente un’alternativa valida e cruelty-free, la lavorazione che subisce lo fa rientrare pienamente nella categoria dei prodotti ultra-trasformati.
La mancanza di documentazione in merito agli effetti a lungo termine del salmone sulla salute e sulla dieta in generale potrebbero far suonare qualche campanello d’allarme tra i cittadini, i quali si chiedono come riconoscere il prodotto una volta inserito nei supermercati.
Ad ora, la differenza tra il salmone naturale da quello processato è molto più che evidente, infatti mentre la carne del pesce autentico è lucido e con le linee della parte grassa ben definite, l’alimento stampato in 3D si presenta quasi poroso, con una consistenza che all’apparenza è ben distante da quella naturale. In più, poiché il trancio viene assemblato da una macchina, le linee del grasso risultano molto artificiali. Da cotto però, la storia cambia, tanto che i molti che l’hanno provato sono rimasti più che sorpresi dal risultato ottenuto.