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A pochi giorni dal lancio sul mercato (previsto per il 19 aprile), sulla rete sono già comparse le prime recensioni del tablet di casa RIM. Da queste si evince che, oltre alle già note carenze come i client di mail e messaggistica istantanea on board (che saranno poi implementate in futuro da apposite app) RIM sia febbrilmente al lavoro per limare i difetti del tablet, anche se oramai manca davvero poco alla sua messa in vendita.
Parafrasando la pubblicità Apple, si potrebbe dire che al momento il tablet di casa RIM ha come motto il “Non c’è un applicazione per quello“. Come ci testimonia l’articolista del NYT David Pogue, al momento il tablet non sarebbe assolutamente in grado di competere con iPad 2. Sono venduti allo stesso prezzo, ma il rivale di Cupertino vince nelle dimensioni dello schermo, nello spessore e nella disponibilità di App.
A queste già gravi lacune, Engadget aggiunge che il software è molto instabile, crasha molto di frequente e da la sensazione di non essere stato testato a dovere. Anche il browser soffrirebbe di questi problemi, e la batteria avrebbe una durata media di circa 6 ore, ben meno di quanto dichiarato ufficialmente.
Nonostante tutte le critiche, vi sarebbero anche alcuni punti a favore, come la piena compatibilità con Flash. Qualità che Walt Mosseberg del Wall Street Journal ha sottolineato, affermando di non essere riuscito a trovare alcuna pagina con dei contenuti Flash che il Playbook non sapesse riprodurre. Senza dimenticare altri aspetti come il design, che consentirebbe una comoda impugnatura, l’ottimo display di cui è dotato, e la comunque ottima interfaccia del sistema.
Le reazioni sono state dunque ambivalenti, ma la più diffusa è stata quella di trovarsi davanti ad un tablet con ottime caratteristiche hardware, ma dotato di un pacchetto software non all’altezza, che ne pregiudica l’uso e ogni vezzo di competizione con iPad.
In ogni caso sembra che, in futuro, il Playbook possa diventare un valido contendente per il trono, ma RIM deve velocemente risolvere i problemi di giovinezza del suo tablet, o rischia di perdere terreno nei confronti di Apple e Google.
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