Bill Gates lancia allarme rosso: il nostro mondo finirà così | Preoccupazione globale monta dopo queste dichiarazioni
Le parole di Bill Gates fanno tremare l’intero ordine su cui si basa l’educazione: l’IA potrà sostituire gli insegnanti entro 18 mesi. Secondo il fondatore di Microsoft, infatti, i chatbot potranno fornire sostegno a quelle famiglie che non possono permettersi di pagare tutoraggi umani. Le conseguenze, ovviamente, avrebbero una portata incredibile. Dure le parole del presidente dell’Anief, per cui l’IA rimarrà solo uno strumento di supporto.
Quello che a molte persone sembra sfuggire nella retorica quotidiana in riferimento ai più grandi problemi che si affrontano ogni giorno, è che l’educazione è un aspetto fondamentale per la formazione di persone in grado di affrontare le sfide del futuro. Il focus su questo aspetto era al centro dell’ultima edizione dell’ASU-GSV Summit che si è tenuto a San Diego.
Questo evento ha raccolto la partecipazione di più di 7000 personaggi tra filantropi, uomini di business ed educatori. Le discussioni vertevano principalmente sullo sforzo da attuare per rendere chiunque un partecipante attivo nei confronti del futuro. A margine di questo summit, Bill Gates ha voluto spendere qualche parola su un argomento che conosce molto bene, l’intelligenza artificiale. Secondo il fondatore di Microsoft, infatti, lo sviluppo degli algoritmi si trova in una posizione molto avanzata e presto potremo vederne gli effetti, almeno a livello potenziale, sulla nostra società.
18 mesi di tempo, poi l’IA potrà sostituire gli insegnanti secondo Bill Gates
L’ultima profezia di Gates in ordine di tempo dunque riporta anche una scadenza. Secondo lui basteranno 18 mesi e, da quel momento in poi, i chatbot basati sull’intelligenza artificiale saranno in grado di sostituire gli insegnanti nei loro compiti. I bambini potranno imparare a leggere e a scrivere grazie a un algoritmo, e non avranno più bisogno di tutor umani. Da un lato, la notizia potrebbe essere presa in maniera positiva visto che moltissime famiglie in giro per il mondo non possono permettersi di pagare persone fisiche in grado di svolgere questo compito.
Dall’altro, però, un’affermazione del genere metterebbe a rischio il lavoro di milioni di insegnanti e professori in giro per il mondo. Per questo motivo la risposta italiana arriva da Marcello Pacifico, il presidente dell’Associazione Nazionale Insegnanti e Formatori (Anief). Secondo lui, infatti, non bisogna confondere gli strumenti che il mondo educativo potrà avere a disposizione con le persone che potranno utilizzarli. Da questo punto di vista, gli insegnanti rimarranno insegnanti, e le intelligenze artificiali rimarranno un supporto nelle loro mani.