Beats, la fusione con la Apple costerà il posto a 200 dipendenti
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L’acquisto di Beats da parte di Apple non è una mossa aziendalista che esalta la convenienza per chi è stato acquistato: se da un lato Dr. Dre è riuscito a vendere per 3 miliardi di dollari il proprio marchio e le proprie tecnologie, dall’altro ha dovuto subire dei tagli di un certo spessore all’interno dell’infrastruttura della sua azienda. Il 40% del personale di Beats, infatti, è a rischio licenziamento, come raccontato da Bloomberg. Apple, d’altronde, non vuole sovrapposizioni di competenze all’interno dell’azienda e dopo l’atto di confusione delle due realtà, questa è una possibilità da prendere in analisi.
Se da un lato, quindi, si denota questa necessità, dall’altra un portavoce della Apple ha specificato che a Cupertino si farà il massimo possibile per evitare che vi sia un esodo di grande portata, dichiarazioni che provano a limitare i danni possibili: parliamo di circa 200 dipendenti, tutti sovrapposti a posizioni già esistenti alla Apple, e che corrispondono al già citato 40% della forza lavoro della Beats. Un taglio che sembra essere fisiologico per il momento storico che l’economia e le aziende, di conseguenza, stanno passando: lo stesso Bloomberg aveva parlato dei tagli al personale di Microsoft e, ancor più recentemente di quanto fatto a Redmond, di Nokia.
Va da sé che non restano a rischio le posizioni di Jimmy Iovine e Dr. Dre, ex proprietari del marchio e fondatori della Beats: entrambi ricoprono già un ruolo fondamentale nella nuova azienda, come direttore musicale e responsabile creativo, per dare continuità al lavoro avviato dalla Beats. Non resta da vedere, quindi, se nell’immediato la Apple riuscirà a limitare i danni o se sarà costretta a rivedere le proprie dichiarazioni e procedere confermando le ipotesi di Bloomberg: un licenziamento copioso per i dipendenti della Beats.
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