Batteri intestinali usati come display: il MIT riesce a farci girare DOOM il mitico gioco famoso in tutto il mondo | Intestino davvero stupefacente -[VIDEO]
Doom è in grado di girare su un virus intestinale, l’incredibile scoperta di una dottoranda in bioingegneria.
Il logo di Doom letteralmente su uno schermo di batteri. Ciò è stato possibile grazie ad una ricerca dai risvolti improbabili.
Abbiamo visto girare Doom sulle piattaforme più improbabili, ma nessuno avrebbe mai immaginato che, un giorno, questo videogioco potesse girare anche sui batteri intestinali. Insomma, sembrerebbe davvero impossibile a pensarlo ma, grazie ad una ricercatrice tutto questo oggi è realtà.
Veri e propri organismi cellulari che permettono al gioco di partire e di proseguire. Ma come è stato possibile tutto ciò? Lauren Ramlan è il nome della ricercatrice che ha dato vita ad una nuova invenzione creando una parete di cellule di E.Coli e trasformandoli in pixel iniettando al loro interno delle proteine fluorescenti.
Ciò che n’è nato è un “display organico” da 32×48 pixel con una profondità di colore di appena 1 bit. Davvero incredibile, ma in che modo questa ricerca sperimentale può essere associata alla nostra realtà?
L’esperimento della bioartista Lauren Ramlan
In seguito alla pubblicazione di un articolo dal titolo “1-Bit Pixels Encoded in E.Coli for the Display of Interactive Digital Media”, pubblicato lo scorso 8 dicembre, l’operato di Lauren ha fatto in poco tempo il giro del mondo. Partendo da un batterio di E.Coli, la dottoranda in bioingegneria, ha utilizzato questi microrganismi come se fossero dei pixel di un display. In che modo? In poche parole, la ricercatrice ha ordinato un’intera coltura batterica su un micro-telaio realizzando una sorta di “schermo programmabile” formato da porte logiche NOT-NOT. Attraverso l’utilizzo di un plasmide (piccoli filamenti di DNA dei batteri in grado di emettere luce fluorescente), la bioartista ha deciso quando “accendere” i batteri. Successivamente, ha poi preso le schermate di “Doom”, rendendole in un formato 32×48 pixel e adattandole quindi allo schermo fatto di batteri. Una trovata davvero incredibile, ma sarà possibile giocare con queste condizioni?
Doom sui batteri, sarà la vera e propria svolta del secolo?
Scommetto che tutti vorrebbero provare un’esperienza del genere ma, purtroppo, terminare l’intero gioco potrebbe risultare impossibile. Questo perché per finire il gioco secondo tali prestazioni e caratteristiche, ci si impiegherebbero circa 600 anni. Si, avete capito bene. Il framerate è così basso da rendere il gioco impossibile. Questo perché le immagini camminano ad una velocità di 0,0025 frame al secondo, 9 ore per ogni frame. I batteri impiegano circa 70 minuti per renderizzare l’immagine e altri 60 minuti per tornare allo stato normale per far ripartire il fotogramma successivo. Si tratta sicuramente di una scoperta senza precedenti ma che, al momento, non potrebbe essere attuata proprio perché incompatibile con queste tipologie di gioco.