Avvistate sfere rosse nel cielo: sembra un noto film sull’arrivo degli alieni invece è solo colpa di Musk | Sta accadendo proprio ora
Ritorna la paura dei segnali non identificati nel cielo: segnalazioni anche su Twitter, ma Musk rassicura, si tratta di un ‘effetto’ dei progetti SpaceX e li vedremo sempre più spesso nei nostri cieli
Non è la prima volta che i social si riempiono di segnalazioni di oggetti non identificati nel cielo, il più delle volte luminosi, a cui spesso neanche la Nasa ha saputo dare risposte certe. La prima cosa che vien da pensare è che una popolazione aliena abbia raggiunto la nostra atmosfera con navicelle molto più tecnologiche delle nostre, per spiare la Terra e il nostro modo di vivere, proprio come facciamo già noi su altri pianeti del nostro sistema solare, come Marte.
Il cielo notturno si sta popolando di sfere rossastre, bagliori visibili a occhio nudo che non hanno un’origine naturale, le segnalazioni sono state molte, ma è appena arrivata la risposta dalla scienza sulla loro reale natura. Si chiamano le ‘aurore SpaceX’ perché sono provocate dall’interazione temporanea dei gas di scarico dei razzi Falcon 9 dell’azienda di Elon Musk con lo strato più esterno dell’atmosfera terrestre, la ionosfera.
Cosa sono le scie rosse nel cielo che sono state segnalate in questi mesi: SpaceX ne è la causa con i suoi progetti
Se ne stanno osservando sempre di più, da 2 a 5 al mese quindi può capitare a tutti di scorgerle nel cielo, ma non si tratta di qualcosa di pericoloso, ne è aumentata la frequenza semplicemente perché SpaceX ha aumentato il numero di lanci relativi ai suoi razzi nello spazio.
Quella porzione di atmosfera costituita da da gas ionizzati, chiamata appunto ionosfera, porta all’accensione di un chiarore rossastro a una specifica lunghezza d’onda, 630 nanometri, una volta venuta a contatto con lo scarico del razzo. A spiegare nei dettagli il fenomeno è stato l’astrofisico Gianluca Masi intervistato dall’ANSA dopo che le segnalazioni dei rossori nel cielo avevano iniziato ad aumentare attirando l’attenzione di tutti i canali di informazione.
Secondo gli esperti il fenomeno è dovuto al rientro del secondo stadio del razzo, quando a quota molto alta, circa 300 chilometri, accende i motori per pochi secondi, in quel momento in cui rientra verso la Terra, ‘brucia’ l’atmosfera, o almeno questa è la spiegazione in parole semplici dell’astrofisico per renderla comprensibile a tutti. Il risultato è un bagliore rosso, più o meno visibile a occhio nudo, che potrebbe creare interferenze alle comunicazioni e problemi per le osservazioni astronomiche. Piero Benvenuti, dell’Università di Padova ha dichiarato che “queste aurore non hanno effetti permanenti sulla ionosfera, tantomeno costituiscono un pericolo”.