Guardare ma non toccare. Più che una massima, il consiglio migliore che si possa dare quando si parla di meduse, a prescindere dal conoscere o meno la loro specie.
Tutto e il suo esatto contrario. Sono belle a vedersi, affascinanti, ci si perde nella loro trasparenza e tradizione vuole che dove ci sono le meduse, vuol dire che il mare è pulito: una bellissima sensazione proprio di questi tempi, quando le giornate di allungano, il sole è caldo ma non troppo e le prime puntatine verso il mare sono un piacevole sollazzo già per qualcuno.
Ma quell’animale planctonico, appartenente al phylum degli Cnidari, simile a un polipo rovesciato, nasconde la sua forza oscura, nel momento in cui lo si tocca. Certo, dipende dalla specie, ma in genere le meduse inoculano una sostanza che uccide la preda per shock anafilattico.
Nel caso degli esseri umani si passa da una semplice irritazione a complicanze severe, come reazioni allergiche o shock anafilattico, che possono compromettere le funzioni vitali di chiunque, in breve tempo. Bambini e anziani i soggetti più a rischio, in tutti i modi la tempestività d’intervento è fondamentale. Consigli?
Il guardare ma non toccare viene sempre al primo posto. Allontanarsi con calma ed uscire dall’acqua cosa buona e giusta, nessun movimento scomposto in mare aperto, lavare la parte toccata con l’acqua di mare è una soluzione giusta. Così come pulire la pelle dai filamenti residui, evitando di essere esposti al sole, a fronte di un calore eccessivo.
Partendo dal presupposto basic che nel Mediterraneo la maggior parte delle specie di meduse sono innocue, le spiagge della California sono tornate a essere bluastre, quasi se non può del 2014, quando si fu una vera e propria invasione. Tutta colpa delle Velella velella. C’è chi le chiama anche By-the-Wind-Sailors, sono una specie praticamente aliena pensando a quel colore, un buon segno vederle. Ma fino a un certo punto.
Vivono in mare aperto, ma sono spesso avvistati sulle spiagge, tra cui il Point Reyes National Seashore, durante i mesi primaverili e all’inizio dell’estate, quando forti venti (e anche un po’ di cambiamento climatico) le spingono a riva. Hanno una vela triangolare solida e verticale attaccata ai loro corpi che li aiuta a farsi prendere dal vento e soffiare sulla superficie dell’acqua. È così che hanno ottenuto il loro soprannome, secondo il Point Reyes National Seashore.
I tentacoli non pungono gli umani, ma raccolgono un sacco di zooplancton o uova di pesce da mangiare. Ma riecco quella massima: guardare ma non toccare. FOX 11 ha riferito che rappresentano comunque una piccola minaccia per l’uomo: meglio fare attenzione quando si tocca il viso o si strofinano gli occhi in quanto possono causare una leggera irritazione alla pelle. Meglio ancora guardare, ma non toccare.