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Sul finire del mese di ottobre una ricerca ha confermato e notato che AT&T e Verizon, due dei maggiori operatori telefonici americani, avevano attivato un sistema di tracking di alcuni consumatori non avvisati, utilizzando dei perma-cookies per identificare i numeri di telefono e tracciare i siti che venivano visitati attraverso i propri cellulari, così da poter inviare tutti i dati ai pubblicitari.
AT&T, in seguito a numerose critiche arrivate dai media, ha deciso di replicare e avvisare che tale procedimento non è più attivo. Parlando all’Associated Press, l’operatore americano ha specificato che non ci sarà più alcun codice che andrà a tracciare l’attività dell’utente su internet: «Questo cambiamento da parte di AT&T – si legge sull’Associated Press – andrà a rimuovere una stringa nascosta all’interno del sistema che permetteva di registrare i siti visitati. Poteva essere utilizzata sia per tracciare le sottoscrizioni, ma anche per inviare dei dati a scopo di lucro, per delle pubblicità più mirate sugli utenti, venendo a conoscenza delle abitudini dell’individuo».
AT&T aveva avviato tale procedimento per favorire un esperimento in ambiente pubblicitario, un programma pilota che la compagnia avrebbe voluto continuare e protrarre per poter arrivare ad avere una banca dati considerevole per le attività pubblicitarie: ovviamente adesso l’interruzione ha comportato la fine di tale programma. Verizon, però, non ha ancora confermato se i perma-cookies verranno bloccati: da parte loro, tra l’altro, il “Relevant Advertising” – il nome del programma pilota – è attivo da ben due anni. Debra Lewis, portavoce di Verizon, a riguardo ha specificato che però il codice non è inserito negli smartphone che appartengono ai clienti di un certo rango, che fanno parte del Governo o uomini d’affari. Per scoprire se il cellulare è sotto controllo è stato creato un sito che permette di scoprire se si è sotto controllo: a noi italiani ovviamente non riguarda, per il momento.
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