L’ingegno dei ricercatori porta alla luce il nuovo progetto Sanctuary AI che presenta per la prima volta un robot con un’intelligenza umana.
Lo sviluppo tecnologico si è spinto molto in avanti, tanto che si inizia a temere in merito alla possibilità che i robot possano diventare totalmente autonomi.
Nel corso degli anni si è visto come la tecnologia abbia subito un importante sviluppo e, per questo, oggi ha il potere di fare molte cose. Tra queste vi è la possibilità di cambiare il modo in cui viviamo.
La scienza e la tecnologia oggi hanno la potenza di assistere e rendere la vita più facile a milioni di persone. Ma vi siete mai chiesti se tutto questo progresso un giorno potrà ritorcersi contro?
Questa domanda è frutto di una riflessione che nasce dopo un’incredibile scoperta: un robot progettato per “pensare e agire per completare i compiti come una persona”. Si, parliamo del famoso robot Phoenix di sesta generazione. Ma cerchiamo di capire di più in merito alla questione.
Grande mobilità delle dita e ottima capacità di deambulazione, ecco il nuovo robot frutto dello studio e delle ricerche di Sanctuary AI il cui scopo è quello di costruire macchine che pensano come le persone. La missione del team di scienziati è stata quella di dotare al robot in questione del sistema Carbon, un particolare integrato di controllo IA progettato per conferire al robot un’intelligenza che esca fuori dal concetto di “macchina” e si avvicini a quello della mente umana. Insomma, un grande passo in avanti per la tecnologia, ma che inizia a spaventare. Il robot in questione esteticamente si presenta con una figura simile a quella umana e presuppone una piena mobilità del corpo. Le sue mani, ad esempio, possono effettuare movimenti con 20 gradi di mobilità. La sua altezza è di circa 170 cm e ha un peso di 70 kg. Phoenix può supportare un carico fino a 25 kg.
Di robot con capacità di deambulazione già ne conoscevamo in passato, ma Phoenix potrebbe aver segnato l’inizio di una nuova era in cui i robot davvero riusciranno a sostituire le menti umane. Questo perché per la prima volta la macchina in questione è capace di ragionare e di agire proprio come fanno gli umani. Infatti, per conferire al robot una conoscenza generale, questi è stato dotato di un modello linguistico di grandi dimensioni (Large Language Model). Ciò che renderebbe davvero unico il nuovo robot di sesta generazione è proprio il fatto che non è stato progettato per scopi o attività specifiche, ma è stato applicato un approccio molto generico. Infatti gli sviluppatori parlano di un robot “per uso generale”. In conclusione, non sappiamo dove ancora si espanderà la tecnologia. Possiamo dire che anni e anni di ricerche e di prototipi stanno portando man mano alla luce dei progetti che si avvicinano sempre di più al modo di pensare e agire prettamente umano. Come comparirà allora il nostro futuro?