Apple Watch 2 sarà molto meno dipendente da iPhone dell’attuale?
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Un Apple Watch indipendente. Questo è, stando a quanto viene detto dal Wall Street Journal, il progetto di Apple per il secondo modello, per la seconda generazione di Apple Watch: un dispositivo in grado di funzionare da solo anche senza essere costantemente connesso all'iPhone.
Si tratta di un'idea abbastanza innovativa per uno dei prodotti che era stato molto criticato proprio per questa dipendenza: non solo, infatti, la connessione Bluetooth sempre attiva nuoceva tanto all'iPhone quanto all'Apple Watch, ma c'era anche il fatto che se una persona si spostava e i due dispoaitivi uscivano uno dal raggio dell'altro le conseguenze sarebbero state non proprio ottimali. L'orologio, in particolare, si sarebbe trasformato in un semplice orologio da polso perdendo così gran parte delle sue funzionalità.
Secondo gli analisti, comunque, il Watch non si libererà completamente dall'iPhone (dovrà essere connesso ad esempio per le chiamate e gli SMS) ma potrebbe essere integrato con una SIM propria, insomma con una scheda che sia in grado di connettersi a internet per conto proprio e che faccia ad esempio lo streaming di Apple Music per conto proprio.
Questo, naturalmente, desta anche alcune perplessità principalmente a causa della durata della batteria: se l'orologio fosse più sottile e avesse anche la SIM e un processore più potente questa potrebbe durare ancora meno di quando già non duri adesso, ovvero molto poco.
Ma i rumor non sono, comunque, da escludere: infatti Apple, in via in questo caso ufficiale, ha chiesto agli sviluppatori di sviluppare solo app native per Watch, dal 1 Giugno. Niente più app per iPhone che fanno il mirroring su Apple Watch, ma app pensate proprio per l'orologio. Questo significa che, comunque, Apple sta puntando a renderlo sempre più indipendente.
Poi se avrà effettivamente una propria SIM questo è da vedere, ma certo è che un passo in avanti, in ogni caso, lo farà in questa direzione. Per la gioia dei tanti utenti che non vogliono più vederlo come un “prodotto parassita”, completamente dipendente dal proprio iPhone.
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