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Nelle scorse ore sono stati presentati all’ufficio federale molti documenti riguardanti le ingiunzioni preliminari di Apple contro il Galaxy Tab 10.1 e il Galaxy Nexus.
Da molto tempo si parla della spinosa vicenda legale fra Apple e Samsung riguardante i due dispositivi ed in passato Apple riuscì anche ad ottenere tramite un’ingiunzione, il blocco delle vendite dei dispositivi. Riesamintato il caso, la US Court of Appeals for the Federal Circuit concesse il blocco temporaneo dell’ingiunzione in attesa di una decisione definitiva.
Oggi si apprende che nel mirino di Apple non ci sono soltanto Samsung e Google (per Android), ma anche i carrier e i negozianti americani che, nonostante il blocco delle vendite, continuarono senza sosta a vendere i dispositivi Samsung incriminati, violando le richieste di rimozione dalla vendita sia dagli store fisici che dagli store online.
Samsung, lo scorso venerdì 13 luglio ha depositato in tribunale gli atti, affermando che sia i carrier, sia i negozianti, erano autorizzati alle vendite dei dispositivi incriminati e quindi non dovevano sottostare all’ingiunzione preliminare emessa.
Tuttavia, leggendo la sentenza del giudice Koh, i negozianti e i carrier erano anche essi tenuti a rispettare l’ingiunzione:
A Samsung […] e i suoi funzionari, direttori, partner, agenti, dipendenti, avvocati, controllati e tutti coloro che agiscono per conto di uno di essi, viene proibita la vendita all’interno degli Stati Uniti o l’importazione negli Stati Uniti del Galaxy Nexus e di qualsiasi altro prodotto che violi il diritto di proprietà intellettuale rilevante.
Ora spetterà al giudice attestare se carrier e negozinti hanno agito in buona fede e se Apple aveva la facoltà di inviare le diffide dai toni così minacciosi.
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