Continuano senza sosta le dichiarazioni nel corso del processo tra Apple e Samsung in un Tribunale statunitense a causa dell’ormai eterna guerra legale provocata da brevetti, design, stili dell’interfaccia grafica, e molto altro ancora.
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Riassunto delle puntate precedenti: Apple lo scorso anno decide di denunciare Samsung perchè secondo lei la casa sud coreana ha copiato il design dell’iPhone e dell’iPad. Samsung ovviamente non ci sta, sottolineando che i loro telefoni sono frutto di anni e anni di ricerca e sviluppo in Corea del Sud. Allora Apple attacca su vari fronti, puntando il dito contro le confezioni, gli accessori e l’interfaccia grafica dei vari smartphone e tablet della famiglia Galaxy.
A che punto siamo nella vicenda? Difficile dirlo, visto che né Apple né Samsung hanno intenzione di arrivare ad una conclusione. Sembra di assistere ai classici litigi dei bambini piccoli.
JK Shin, responsabile dell divisione Mobile di Samsung, ha però ammesso in una recente dichiarazione che la sua azienda anni fa era in una vera e propria crisi di design.
A rendere ancora più complicata la situazione è la deposizione di Susan Kare, designer grafico di Apple:
“È mia opinione che l’insieme delle funzioni grafiche che determinano l’impatto visivo possa risultare disorientante per il consumatore. In parte mi baso sulla mia analisi visiva. In parte per via di un ricordo che ho allo studio legale al quale sono stata convocata in qualità di responsabile esperto per il caso. C’era un grosso tavolo da conferenze con molti telefoni sopra; potevo vedere gli schermi di tutti e, dopo aver afferrato un iPhone per spiegare un concetto dell’interfaccia grafica, mi sono resa conto di tenere in mano un telefono Samsung. Mi ritengo solitamente molto ferrata in materia grafica, eppure ho confuso l’uno per l’altro. Credo quindi che in aggiunta alla mia analisi formale, abbia anche vissuto sulla mia pelle la confusione di cui parlo.”
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