Apple per eBooks: “L’accusa del Governo è imperfetta”
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Qualche giorno fa il Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti aveva avanzato una denuncia contro Apple per la gestione in concorrenza sleale del suo eBooks, che permetteva accordi scorretti tra l’azienda di Cupertino e gli editori avviati da email inviate da Steve Jobs in persona. La notizia di oggi, riprotata da Reuters, stabilisce che Apple ha immediatamente replicato definendo fondamentalmente imperfetta tale accusa da parte del Governo, cercando di difendere la propria posizione.
Apple assicura che tutte le affermazioni di Steve Jobs, che invitava gli editori a legarsi ad Apple e non ad Amazon per un prezzo più conveniente, sono state mal interpretate: l’entrata della compagnia nel mondo degli eBooks ha aumentato non solo il volume delle vendite, ma avrebbe anche spinto Amazon a una competizione più aggressiva, aumentando la concorrenza e quindi aiutando la crescita dell’azienda americana. Con questa azione, quindi, l’ex CEO della Apple avrebbe anche aiutato la crescita della tecnologia degli ebooks, perché costretto Amazon a inventare qualcosa di più performante per respingere l’assalto di Cupertino. L’argomentazione è stata spinta da Tom Neumayr, rappresentante di Apple, che ha continuato a sottolineare i vantaggi nati dalle azioni di Jobs: ora bisognerà attendere la replica del Governo degli Stati Uniti.
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