Apple Files: l’app per iPad più innovativa (e castrata) di sempre!

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In questo articolo voglio fare una panoramica su Apple Files, l’applicazione innovativa presentata da Apple con iOS 11 che permetterebbe di salvare i file organizzandoli in cartelle come succede su computer, in pratica.

Ora, le cose non sono proprio tutte rose e fiori, come ci fanno sapere gli sviluppatori che hanno avuto la possibilità, in queste ore, di provarla; è un passo avanti, certo, ma non quello che ci aspettiamo, anche se comunque è un’innovazione gradita da parte di Apple. Ah, e a differenza di quanto detto nel keynote, non è un’esclusiva iPad: la troveremo anche su iPhone.

Attualmente, in iOS 10 per iPad i file vengono salvati nelle singole applicazioni. I file Word sono in Word, quelli Pages i Pages, Pixelmator in Pixelmator e così via. Un’app File fatta come si deve dovrebbe, a logica, andare nelle cartelle dei documenti delle singole app e permetterci di installarle: Files non lo fa.

In pratica, Files è una cartella che contiene dei documenti, una specie di iCloud Drive offline, e una specie di Documents che già da tempo è presente sul nostro iPad. Aprendo un file, in pratica, questo verrà trasferito all’interno della propria app per poterci lavorare, e se poi vogliamo rimetterlo in Documents dobbiamo usare l’antipatica funzione “Apri in…” per rimetterlo in Files, esattamente come oggi accade proprio con Documents per iPad.

Faccio un esempio “computeroso” per capire meglio: io ho un file Word nella cartella “Lavoro”, sul desktop. Lo apro in Word e lo salvo, ma quando questo viene salvato nella cartella lavoro rimane la vecchia versione, mentre la nuova viene salvata nella cartella specifica di Word. Per cui io devo usare la funzione “Apri in…” (che in Word, tra l’altro, non è presente su iPad) e spostare manualmente il file in Lavoro, dove verrà soprannominato File(1). Io devo eliminare manualmente la vecchia versione e rinominare la nuova per sostituirlo definitivamente.

E’ un’operazione un po’ (parecchio) macchinosa, perché l’app fa esattamente quello che oggi fa iCloud Drive, che è già presente su iPad, solo che oltre che in cloud lo fa in locale ed integra anche Dropbox, OneDrive e tutti gli altri servizi di cloud storage, tutto in uno. Sarebbe stata, insomma, un’ottima occasione per chi lavora da iPad, come me, ma Apple ha deciso di mantenere la “sicurezza” lasciando l’app chiusa al massimo, come un semplice contenitore di documenti non modificabili. Come Documents adesso, insomma.

C’è anche da dire che si tratta solo della prima impressione che sta girando a poche ore dalla presentazione, e non è da escludere che nelle prossime versioni beta l’app cambi, aprendosi alle app e diventando più semplice da usare; comunque sia, al di là dell’effetto “Wow” iniziale, siamo ancora lontani da un’integrazione ottima che permetta di lavorare, veramente, su iPad come se fossimo su un computer.

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