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Come molti di voi già sapranno, l’iPad Mini 2 non è ancora arrivato sul mercato, nonostante sia stato annunciato durante la stessa conferenza stampa dell’iPad Air. Il motivo è presto detto: ci sono dei seri problemi di produziozione del Retina Display da 7.9 pollici, con scarsa disponibilità del tablet al lancio.
Stando alle ultime indiscrezioni provenienti dalla Corea del Sud, Apple avrebbe deciso di mettersi in contatto con la tanto odiata Samsung per cercare di stringere un accordo riguardo la produzione dei pannelli LCD del nuovo iPad Mini 2.
Gli ordini complessivi sono di 15 milioni di unità, e sembra che sia Sharp che LG Electronics (i due principali fornitori di Apple) non riescano a soddisfare l’elevata domanda in tempi brevi. Ecco quindi che Samsung potrebbe rappresentare l’ancora di salvezza per la casa di Cupertino, altrimenti c’è il forte rischio che l’iPad Mini di seconda generazione possa arrivare sul mercato dopo Natale. Un rischio che Apple non vuole assolutamente correre, perchè il periodo dello shopping natalizio (e del Black Friday americano) è il più importante dell’anno.
Come sottolineato dai colleghi del sito GSM Arena, Apple si trova davanti a tre possibili opzioni: la prima consiste nell’attendere che Sharp avvii la produzione dei display con tecnologia LTPS, un’evoluzione dell’attuale IGZO priva dei difetti di burn-in. Il problema è che i tempi di produzione si allungheranno, e pure i costi aumenteranno (meno profitto per la Mela).
La seconda ipotesi è che Apple stringa appunto un accordo con Samsung, la rivale che è la numero uno nel mercato degli smartphone e che pian piano sta conquistando fette sempre più grandi del settore delle tavolette digitali.
C’è pure la terza possibilità: Apple potrebbe chiudere un occhio sui problemi di burn-in dei display IGZO di Sharp e lasciare che la produzione continui a pieno regime. In questo caso, l’iPad Mini 2 arriverebbe in tempo sul mercato senza grandi ritardi, tuttavia molti utenti noterebbero i problemi non certo piacevoli di burn-in, con conseguente danneggiamento dell’immagine “premium” dei prodotti della Mela morsicata.
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