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Ieri hanno festeggiato i cinque anni di App Store e da poco hanno anche consegnato il poster celebrativo per i 50 miliardi di applicazioni scaricate in questi cinque anni e ora a Cupertino hanno deciso anche di tirarsi indietro da una disputa che durava da diverso tempo. A riportarlo è Reuters che afferma come la Apple abbia deciso definitivamente di tirarsi indietro dalla battaglia legale alla proprietà del nome “App Store”, che era stato utilizzato anche da Amazon nel recente periodo.
La notizia arriva dalle parole di Kristin Huguet, portavoce aziendale della California, che afferma: «Non abbiamo bisogno di continuare con questa disputa: abbiamo dimostrato che con oltre 900.000 app e 50 miliardi di download tutti gli utenti sanno già dove andare a scaricare ciò che serve agli iDevice». Insomma quasi una decisione che snobba il valore di Amazon, relegato a un ruolo di comprimario al quale viene concesso l’utilizzo del termine “appstore”.
La disputa, iniziata da più di due anni, precisamente nel marzo del 2011, aveva visto le proprie radici in una contestazione riguardante il lancio di Appstore per Android da parte di Amazon: le allora contestazioni da parte di Cupertino ricevettero presto una ribatutta sottolineando come il termine volesse riferirsi esclusivamente a uno store dal quale procurarsi e acquistare delle app per i propri device elettronici senza alcun riferimento specifico all’App Store della Apple. Una considerazione generica, insomma, che si riferiva in maniera sommaria agli store dell’industria digitale. Essendo, però, la “app” un marchio generico che viene sovente accostato più alla Apple che ad altre aziende, che continuano a fregiarsi delle “applicazioni”, era giustificabile il dissenso da parte di Cupertino. Ora comunque la superiorità dell’azienda californiana è stata attestata e Amazon potrà utilizzare liberamente il marchio senza dover incorrere in denunce o simili dispute nei prossimi anni.
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