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Una delle tendenze più pericolose di queste settimane, per gli utenti, è quella che è venuta fuori qualche giorno fa, quando molte persone si sono trovate a scaricare da App Store app che erano una vera e propria truffa ai loro danni.
In pratica, sullo store di Apple sono comparsi una serie di negozi fasulli che si ispiravano a famosissimi brand, come si può vedere dall’immagina in alto, che è l’immagine delle app (adesso rimosse) che gli utenti scaricavano scambiandole per lo store ufficiale, quando peraltro uno store ufficiale c’era (perché a volte la società non aveva proprio creato uno store ufficiale).
La falla sfruttata era quella che detta regole diverse per le app che vedono prodotti virtuali su App Store e quelle che vendono prodotti fisici, come le scarpe. Se io faccio un’app che vende monete virtuali (tipo Clash of Clans), l’acquisto deve passare da Apple che tiene il 30% della transazione. Se, invece, un negozio vende prodotti fisici, non solo non deve passare da Apple ma può accedere anche alle informazioni sulla carta di credito che gli utenti hanno memorizzato sull’iPhone o sull’iPad; ovviamente, gli utenti acquistavano e a casa non arrivava nulla, con i soldi che venivano persi.
Ovviamente, dopo le denunce Apple ha pensato bene di eliminare queste applicazioni, che però sembrano essere solo la punta dell’iceberg di tantissime app, provenienti di solito dalla Cina, che sfruttano questo sistema.
Il problema, qui, è imputabile a nessuno se non ad Apple stessa: l’alta fiducia riposta in App Store è dovuta al fatto che Apple esegue un controllo prima della pubblicazione delle app, controllo che è anche molto lungo (come fanno sapere gli sviluppatori con cui siamo in contatto). Una o due settimane per l’approvazione e non si sono accorti che si trattava di app truffaldine ma, soprattutto, che usano un marchio senza averne i diritti (perché qui i nomi delle app erano Puma o Nike!!!!) e Apple non le ha bloccate in nessun modo, pensando poi a rimuoverle dopo la pubblicazione, quando gli utenti sono stati truffati.
Insomma, la regola fondamentale è che, anche da uno store percepito come sicuro, tipo quello Apple, bisogna fare sempre attenzione a quello che si trova: le conseguenze dei nostri errori potrebbero non essere piacevoli. Per niente.
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