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La censura di Apple sulle applicazioni disponibili sull’App Store è cosa risaputa e spesso contestata dai più: il circuito chiuso che permette soltanto a determinati sviluppatori di pubblicare e distribuire, a cifre contenute, sulla piattaforma che poi rigetta tutto su iTunes, è oramai un concetto noto. Sovente, però, all’eliminazione di un’app dall’App Store l’azienda di Cupertino deve trasmettere una giustificazione, così da poter evitare polemiche e critiche, segnalando una motivazione plausibile. È questo il caso di Airfoil Speakers Touch, app scomparsa nella giornata di giovedì scorso.
La motivazione non è ancora certa, ma secondo molti sviluppatori Apple avrebbe deciso di rimuovere tale applicazione perché in contrasto con nuove features previste nell’iOS 6 che dovrebbe essere presentato insieme al nuovo iPhone 5 a ottobre, a un anno dalla morte di Steve Jobs e dell’uscita sul mercato dell’iPhone 4S. L’aggiornamento all’ultima versione di Airfoil Speaker Touch, la terza, aveva introdotto la riproduzione di file audio da qualsiasi fonte attraverso il protocollo streaming e wireless AirPlay di Apple: soltanto i prodotti con licenza possono, secondo l’azienda di Cupertino, effettuare tale procedimento, pertanto la violazione della Rogue Amoeba era chiara e ha comportato la cancellazione dell’applicazione dall’App Store. Una funzione analoga è presente sulla Apple TV, che permette la riproduzione in streaming da Mac, iPhone e iPod, ma essendo un prodotto su licenza non commette alcuna violazione.
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